Seguici su:

Chiesa di San Salvatore

La piccola chiesa di San Salvatore a Piandicastello si trova in uno spiazzo lungo la strada che porta al centro del paese; accanto vi è posizionata la casa parrocchiale. La chiesa fu eretta nel 1804 e completata nel 1809.

Dal 1923 al 1926 venne aggiunta la sacrestia e sostituita la pavimentazione.

Durante la seconda guerra mondiale la chiesa venne distrutta e fu ricostruita completamente così come è giunta a noi oggi.

La chiesa è affiancata dalla casa canonica e dal campanile, formando quei piccoli complessi che spesso si trovano negli antichi borghi rurali.

All’interno vi è la navata centrale con al fianco due navatelle che, esternamente vengono percepite solo se si osserva il fianco del complesso.

Appena si entra, l’occhio è colpito dall’armonia dei colori, dall’azzurro del soffitto voltato con piccole vele, dalla luce che penetra dalle finestre di sinistra e che corre fino ad illuminare l’abside semicircolare, dagli affreschi che colorano le pareti e la volta terminale.

Le pareti sono intonacate con alternanza di azzurro e color avorio, ma in alcuni punti, come a ridosso dell’entrata e nell’abside, il muro è lasciato con pietra a vista conferendo all’ambiente un calore che solo la materia può dare.

Nella navatella di sinistra, lasciandosi alle spalle l’altare, dopo il confessionale ligneo, incontriamo la Cappella dedicata a Sant’Ubaldo, celebrato nel quadro centrale che lo raffigura vescovo con in mano un libro che reca la scritta in latino:

“Sacerdos et Pontifex, et virtutum opifex,

pastor bone in populo, ora pro nobis Dominum”

(Sacerdote e Vescovo dispensatore della grazia divina,

buon Pastore del popolo di Dio prega per noi).

L’affresco dietro al quadro rappresenta nella parte alta la cacciata dal Paradiso di Adamo ed Eva e delle conseguenze che ciò comporta sull’umanità.

Sull’altare appoggiato alla parete vi è un piccolo tabernacolo.

Continuando il percorso incontriamo la statua dai colori accesi della Madonna dell’Acqua a cui è dedicata la processione del 25 Aprile, che ci introduce allo spazio absidale in cui è collocato l’altare dove si celebra la messa.

Dietro ad esso c’è l’altare maggiore dove sopra è posto il tabernacolo e sotto, in una teca, la statua di Sant’Agata con lo strumento che evoca il suo sacrificio.

L’abside è rivestita in pietra a vista con 4 nicchie e un quadro al centro in cui sono ospitati in ordine a partire da sinistra la statua di Sant’Antonio, quella di Gesù col Sacro Cuore, al centro un quadro del ‘600 che raffigura San Salvatore e poi Santa Teresa del Bambin Gesù e infine Santa Rita da Cascia; sopra le nicchie, inframmezzate da lesene si apre la volta a vela dove è affrescata con colori accesi, la Vergine Maria che ascende al cielo tra gli angeli. Ai lati dell’affresco vi sono due medaglioni raffiguranti la colomba della pace e Papa Pio XII.

Continuando il nostro percorso nella navatella di destra, sempre spalle all’altare, incontriamo la seconda cappella dedicata alla Madonna della Dottrina, al centro spicca un quadro antico dalla bella cornice argentata lavorata a sbalzo che raffigura la Vergine, Gesù e San Giuseppe.

Il quadro sembra sorretto dagli angeli della parte bassa dell’affresco, nella parte alta celebra Dio che insieme agli Angeli veglia la Scuola e la Chiesa del paese.

Appoggiato contro la parete affrescata vi è un altare su cui è appoggiato un tabernacolo.

Avvicinandoci all’uscita si può vedere il fonte battesimale composto da una colonna che sorregge una coppa con vicino il quadro di Gesù che viene battezzato da San Giovanni Battista.

Da segnalare sono anche le formelle che simboleggiano le stazioni della Via Crucis appese nelle lesene e all’interno dell’arco delle cappelle laterali.

Vicino all’entrata vi sono delle acquasantiere a forma di conchiglia, murate nella parete di pietra faccia a vista che diventano non solo elementi d’arredo ma un tutt’uno con la struttura.

Guardando l’uscita dall’altare principale possiamo vedere la tribuna sopraelevata sorretta da due colonne che in genere ospitava il coro; da qui il nome di cantoria.

La grande cura riposta all’interno della Chiesa di San Salvatore, sia dal punto di vista architettonico che di quello degli arredi sacri, testimonia il passato che questa piccola frazione ha avuto in veste di Capoluogo.

torna all'inizio del contenuto