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Chiesa di Santa Maria Assunta

In una bolla di Papa Adriano IV (1115) si legge: “Castrum Montis Tabellionum est in quadam Collina et in medio Castri est una Turris fortis, quae non custoditur. In quo sunt focularia XXV”. (Il castello di Monte Tabellionum è su una collina e in mezzo al castello vi è una forte torre la quale non è custodita. In esso abitano 25 famiglie censuali). Dal 1115 a oggi ne sono passati di anni e rimane poco del vecchio castello. Le case sono mutate, l’evolversi della storia ha fatto tanto!

In questa frazione di Mercatino Conca è presente la parrocchia di “Santa Maria Assunta”, un tempo santuario mariano, poi abbattuto dal fronte perché presunto rifugio di partigiani. Nel 1958 nasce così la chiesa nella fisionomia attuale, ricostruita grazie a fondi statali. La parrocchia, con i suoi pochi abitanti (una trentina di famiglie), gode di quella sana tradizione cristiana che scandisce lo scorrere del tempo.

Due i momenti importanti della parrocchia. Il primo è in luglio (la seconda domenica) in cui si festeggia San Pio da Pietrelcina. Nel 2016 la S. Messa fu celebrata proprio dal nostro Vescovo Andrea. Alla fine degli anni ’90, gli abitanti della frazione sistemarono l’ingresso della chiesa costruendo un giardino dedicato a Padre Pio e ristrutturando la canonica. L’altro evento significativo ricorre la prima domenica di agosto in cui ogni anno si svolge la tradizionale festa paesana che nasce e si realizza come festa parrocchiale: per le vie del paese, infatti, accompagnata dalla banda musicale, viene portata in processione l’immagine della Vergine.

Per giungere alla chiesa vi è anche una pittoresca scaletta che supera il dislivello della parete contrafforte in mattoni faccia a vista e che conduce alla porta.

Quando si entra in queste chiese di campagna si ha spesso la sensazione di entrare in luoghi in cui il vissuto circostante è percepito, quasi i fedeli plasmassero lo spazio dedicato al culto integrandolo nella quotidianità.

Superato l’atrio di ingresso, lasciandosi la porta alle spalle, si entra nella chiesa composta da una navata principale ed una navatella nella parte destra.

Anche qui, come avevamo già notato per la chiesa di San Salvatore a Piandicastello, vi è un’armonia di colori dati dall’avorio delle pareti e dall’azzurro del soffitto a cassettoni della navata principale, della volta a vela del presbiterio e dell’interno delle navata più piccola.

Percorrendo la navata principale tra due file di panche, si giunge all’altare con basamento in pietra, dove si celebra la Messa, dietro vi è l’altare maggiore con il tabernacolo, che presenta ai lati due statue: a sinistra quella di Sant’Antonio da Padova e a destra quella di Sant’Antonio Abate protettore degli animali domestici.

Sempre lasciandoci l’altare alle spalle possiamo vedere la presenza della cantoria sopra la porta d’ingresso.

Questa chiesa, come quelle che incontriamo nei piccoli paesi di campagna, è semplice sia nell’impianto architettonico che negli arredi, a testimonianza di una fede che nasce dal cuore e che ancora oggi tiene viva la piccola parrocchia, il cui sacerdote dal 1993 è Don Marino Gatti.

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